È una guerra persa, ed è inutile che io continui pateticamente a combattere.
Quando m’imbatto in qualcuno che strombazza il dovere di essere orgogliosi dell’itaGlianità, preferisco esimermi da giudizi che sarebbero impietosi. Se si vuole essere obiettivi, l’ItaGlia esiste solo quando si sventola il tricolore allo stadio fischiando l’inno nazionale dei biechi rivali.
Comunque sia, domenica scorsa l’ItaGlia che raglia è stata il palcoscenico dedicato alla celebrazione della democrazia: tutti alle urne per decidere che fare di cinque leggi.
Tutti? Beh, non proprio: più o meno otto itaGliani su dieci hanno preferito dedicarsi ad altro, senza perdere tempo a rispondere a domande di cui, probabilmente, non avevano capito niente. Ma tempo ne avrebbero perduto poco, perché i seggi erano semideserti. Per quanto riguarda mia moglie e me, noi siamo entrati direttamente senza un solo secondo di attesa.
Forse ad attendere...
“Die Religion ist das Opium des Volkes” è una delle frasi più citate di Karl Marx e risale al 1844. Per chi non ha goduto delle lezioni di tedesco della professoressa Carla Bondi, donna di vastissima cultura, come fu il mio caso, “la religione è l’oppio del popolo” è la traduzione.
Se non si tratta di oppio, di altro stupefacente si tratta, e mi riferisco allo sport professionistico, protagonista di un numero enorme di trasmissioni televisive, di giornali interi, di innumerevoli siti Internet...
Inevitabilmente, anche lo sport rientra negl’interessi del regime planetario, e le notizie vengono meticolosamente filtrate.
Un esempio di censura è tutto quanto riguarda le conseguenze del trattamento genico (ora segreto militare!) cui gli atleti sono sottoposti.
Anche se non conoscete né la lingua francese né quella inglese, penso possiate interpretare facilmente le immagini di ...
Per favore, piantatela!
Tutti i giorni io sono importunato da personaggi piagnucolanti che pretendono da me la soluzione dei problemi che affliggono loro o qualcuno di loro interesse dopo essere stati sottoposti a “vaccinazione.”
Io non ho alcuna soluzione.
Anche se mi si aggrappate addosso, illustrandomi con dovizia di particolari, peraltro tutti privi di rilevanza, perché vi siete fatti inoculare, io continuo a non avere alcuna soluzione.
La sola cosa che posso consigliarvi è quella di andare ad importunare chi vi ha forzato o convinto a subire il trattamento. Magari, rivolgetevi alla magistratura che, a mio parere, dovrebbe essere competente al trattamento del caso.
Quindi, se non volete una risposta che non gradireste, evitate di rivolgervi a me quando la mazzata vi arriverà o, chissà, vi è già arrivata. Che c’entro io?
Io ho speso la mia vita ad aiutare i malati. Ma non perdo tempo per quelli che se la sono cercata,...
Non so se la si studi ancora a memoria. Magari, oggi non la si legge neppure.
Sto pensando a quella che forse è la più bella poesia di quel poeta profondo e leggero che fu Giuseppe Giusti, lucchesse della provincia oggi pistoiese, morto quarantenne a metà dell’Ottocento. “Sant’Ambrogio” è il titolo.
Molto in breve, in quei versi si descrive come i soldati delle truppe austroungariche d’occupazione fossero uomini esattamente come gli occupati, e come anch’essi fossero vittime di un potere che li schiacciava, rendendoli schiavi e “strumenti ciechi d’occhiuta rapina”. A peggiorare la situazione per loro c’era il fatto di essere odiati da chi da loro veniva oppresso “per dovere.”
Ben oltre un secolo più tardi, Pier Paolo Pasolini esprimeva un concetto analogo a proposito degli “odiati” poliziotti.
Quando, la sera del 7 giugno scorso, mi sono trovato davanti alla sede...
Qualche giorno fa, il 5 giugno, ho pubblicato un post (https://www.freehealthacademy.com/blog/montanari-denunciato) con cui chiarisco che il fantomatico Patto Trasversale per la Scienza (nome altisonante: peccato che in quel salottino di buontemponi manchino tante cose, tra cui scienza e scienziati) non mi ha mai denunciato. O, almeno, a me, dopo anni, non è mai arrivata alcuna comunicazione.
Oggi, un tale che non ho il privilegio di conoscere mi scrive che, magari, sì: quella denuncia non è mai arrivata, ma il sindacato degl’infermieri FNOPI ha comunicato nel maggio del 2020 di aver conferito mandato ai suoi legali di sporgere una denuncia nei miei confronti. Quindi, io sono necessariamente colpevole. Di che, non è dato sapere, ma non ci si deve fermare davanti a siffatte pinzillacchere. Quando uno è denunciato, è ovvio che ne abbia fatte di tutti i colori. Non fosse così, come si farebbe a fare giustizia?
Ora, io capisco che...
“Bisogna fidarsi della SCIENZA!”
Chi pronuncia una frase del genere non ha idea dell’idiozia che sta dicendo.
Fuori della scienza di cui, comunque, la medicina non fa parte ma è solo debitrice, un passettino alla volta, c’è chi perde la fiducia nei medici.
Il fenomeno può essere considerato sotto più di un aspetto. Il primo è una sorta di difesa contro l’ignoranza che il regime impone a quei professionisti. A questo si può aggiungere il disappunto, per non dire altro, di ritrovarsi con il medico “di fiducia” che rifiuta una visita domiciliare, dichiarando di essere terrorizzato da un virus, peraltro mai visto da nessuno, come risulta dalle richieste tra USA, Canada e Spagna alle rispettive autorità sanitarie, ricevendo come risposta “Chi l’ha mai visto?” Insomma, riassumendo al massimo, c’è chi dice “piuttosto che rivolgermi a un medico, preferisco fare da...
Un “processo” romanticamente celebrato by night. Beh, in fondo, così si addice ad un “processo” che ha bisogno delle virgolette.
Già mesi fa, l’Ordine dei medici di Bologna aveva sospeso dalla possibilità di praticare la professione il dott. Fabio Milani. A suo carico, accuse pesantissime, tutte abbondantemente provate: non solo aveva rifiutato la “vaccinazione” personale (e se non occorrono le virgolette qui...), ma, al colmo dell’impudenza, era andato addirittura a casa dei malati, spesso pazienti non suoi, che erano stati prudentemente abbandonati dai loro coscienziosi “medici curanti”. Peggio ancora, si era preso cura di loro, arrivando perfino, con l’aiuto di un avvocato, a farli uscire da ospedali dove li si incamminava verso una sorte che forse non tutti desideravano. E quelli, moribondi a norma di legge, erano guariti! Insomma, uno scandalo.
È chiaro che un comportamento del genere...
Da qualche settimana vado in diretta per un po’ più di un’ora insieme con il filosofo Francesco Lamendola.
“Attenti a quei due” è il titolo della trasmissione, se la parola trasmissione è quella appropriata.
Invece di dedicare la visione dell’incontro ai soli abbonati a Free Health Academy, si è deciso di renderla disponibile a tutti, e così, salvo censure, la si può vedere anche su YouTube.
Per quanto mi riguarda, mi diverto parecchio. Avere occasione d’intrattenersi con una persona non solo intelligente e colta, ma pure onesta è qualcosa che non capita tutti i giorni, e da questa occasione rara io traggo insegnamenti.
Gli argomenti di cui discutiamo non sono scelti che pochi secondi prima d’iniziare, cosicché, da parte nostra non c’è nessuna preparazione ma solo improvvisazione.
Per questo, riprendendo la locuzione latina quandoque bonus dormitat Homerus (ogni tanto...
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