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Le favole terrificanti

il blog di stefano Oct 27, 2021

Di certo io non sono un esperto di psicologia, ma i tanti (troppi) anni passati su questo pianeta e i tanti (mai troppi) viaggi con tutto quanto ne è conseguito mi hanno forse fatto diventare “del mondo esperto, e delli vizi umani e del valore” come l’Ulisse dantesco.

Poter osservare da vicino i bambini mi ha spalancato una finestra rivelatrice sugli adulti, e tra le non poche situazioni di cui sono stato tante volte spettatore e anche protagonista è stata la constatazione di come i bambini amino essere spaventati e rassicurati a un tempo. Molte delle favole ormai diventate classiche contengono alcuni elementi terrificanti, quando terrificanti non sono per intero. Ciò che le rende attraenti è il fatto di ascoltarle da chi stringe in braccio l’ascoltatore, nel nostro caso il bambino, e gli assicura una protezione indubitabile. Insomma, il male e la sua sconfitta certa.

Non ci si può non aspettare che nessuno si serva a proprio vantaggio di quella particolarità della psiche infantile cresciuta nell’adulto senza cambiare natura, e l’evocazione di pandemie terribili ne è un esempio. Si sceglie una “novità” generalmente sconosciuta, la si presenta come un flagello mortale e, allo stesso tempo, si offre la via d’uscita, una via d’uscita che, come è insito nell’annoso copione, va a profitto per qualcuno. Esempi se ne potrebbero fare a iosa.

Uno è quello relativo all’influenza suina H1N1 e successori. Forse qualcuno ricorda che non accadde assolutamente nulla di diverso da quanto è da sempre con le influenze annuali, ma ciò non toglie che un piano commerciale perfettamente orchestrato fece sì che non pochi stati acquistassero milioni di dosi di un vaccino cucinato in fretta e furia che, di fatto, ben pochi cittadini si lasciarono iniettare. A quel tempo rendere obbligatorio il trattamento era ancora immaturo. A mia conoscenza, almeno per quanto riguarda l’Europa, solo la Polonia rifiutò di partecipare al business, e laggiù non accadde nulla di diverso dal resto del mondo: di fatto una normalissima influenza.

Senza entrare nell’attualità, mi domando come mai nessuno di chi ebbe a firmare quegli acquisti miliardari pagati con il denaro pubblico fu ritenuto responsabile dell’evidente spreco. Ancora di più, mi domando come non sia mai scattata un’inchiesta per aver dato un allarme rivelatosi fasullo come mi pare prescriva l’articolo 658 del Codice penale.

Ma forse è giusto che, se si vuole la favola, la si paghi.

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