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Il male assoluto

il blog di stefano Oct 26, 2021

Se mi è facile affermare che non ho prove dell’esistenza di dio e ancor meno ne ho dell’esistenza del dio vistosamente antropomorfo tanto da essere designato con la lettera maiuscola, mi è molto difficile sostenere che non esistono prove dell’esistenza del male assoluto. Così, in breve, si potrebbe concludere che l’esistenza di dio è provata, almeno per quanto mi riguarda, dall’esistenza del suo contrario.

Non è mia intenzione ripercorrere, pur magari anche solo a grandi linee, l’elenco delle malvagità che connotano tanti “potenti” giù fino alle più miserabili tra le loro vittime trasformate in sicari. La loro crudeltà si tinge delle sfumature più diverse e forse impensabili, dalla raffinatezza alla più feroce grossolanità.

Senza che mai la storia dell’umanità abbia raggiunto i livelli di questa congiuntura né mai una tale estensione e capillarità, e questo per motivi che hanno a che fare con la scienza deformata e con sua figlia, la tecnologia, l’Homo sapiens ha sempre attraversato momenti più o meno lunghi di orrore.

Oggi da padre e, ancor di più, da nonno, resto inorridito al cospetto di un documento che mi viene inviato. Si tratta di una sorta di codice di comportamento dettato da una maestra ai suoi piccoli allievi o, chissà, la descrizione succinta di uno stato di fatto.

Lo trascrivo:

 

NON POSSIAMO

SCAMBIARCI LE COSE

ABBRACCIARCI

DARCI LA MANO

STARE TROPPO VICINI

OFFRIRE LA MERENDA

GIOCARE A PALLA

CANTARE

ANDARE VICINO A UN COMPAGNO PER AIUTARLO

AVERE UN COMPAGNO DI BANCO

URLARE

DARCI IL CINQUE

UNIRCI CON L’ALTRA

ANDARE IN GITA

LAVORARE A COPPIE

 

Arrivato a 72 anni, dopo aver vissuto in campagna, quando era il tempo, un’infanzia felice giocando con tanti amici tra le macerie della guerra, amato non solo dalla mia famiglia ma anche dalla mia maestra, non posso non domandarmi che meriti abbia avuto io e perché i bambini di oggi debbano soffrire, trasformati in piccoli automi soli, circondati solo da nemici da cui guardarsi, cui è negata anche l’anima.

L’inferno esiste e qui, oggi, ne abbiamo un assaggio.

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